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Lettera del Vescovo in visita Pastorale

Ai parroci don Roberto Cavalli e don Matteo Volpato, salute e pace nel Signore.

Le comunità cristiane di S. Leonardo abate in Ponzano Veneto, di S. Bartolomeo apostolo in Merlengo, della Assunzione della Beata Vergine Maria in Paderno di Ponzano Veneto, hanno ricevuto dal 21 al 25 gennaio 2016 la mia Visita pastorale.

  1. Desidero anzitutto esprimere la mia gratitudine a Voi presbiteri e ai fedeli delle vostre tre parrocchie per l'accoglienza che ho ricevuto nei vari momenti della Visita. La veglia di apertura, le celebrazioni eucaristiche, l'assemblea di sabato 23 gennaio, sono stati momenti che ho vissuto intensamente e che mi hanno mostrato la realtà di comunità vive. Anche gli incontri informali al termine delle celebrazioni parrocchiali sono stati particolarmente graditi, perché mi hanno consentito di vivere un contatto diretto con molte persone, all'insegna della semplicità e della spontaneità.
    Un saluto particolarmente grato desidero rivolgere pure al diacono permanente Giuseppe Zago, che svolge il suo ministero a Merlengo.
    Ringrazio vivamente anche le comunità delle Suore della Congregazione di Maria (Mariste) presenti a Ponzano Veneto, delle Povere Figlie della Visitazione di Maria Santissima presenti a Merlengo, delle Suore Ancelle di Gesù Bambino presenti a Paderno di Ponzano Veneto. Il Signore benedica il loro servizio e doni loro la grazia della gioiosa sequela di Lui.
  1. Sono riconoscente al Signore perché ho potuto constatare che molte persone delle tre comunità parrocchiali, affidate solo di recente alla vostra cura pastorale, desiderano condividere con Voi il cammino verso un modo nuovo di essere Chiesa. Gli operatori pastorali, a cui rivolgo il mio sincero grazie per la dedizione con cui si impegnano a servizio delle parrocchie, si sono mostrati aperti nell'accogliere le nuova situazione data dai due "parroci in solido" e disponibili a dar vita ad una collaborazione tra comunità; pur consapevoli che essa è tutta da costruire, dato che «le tre parrocchie presentano, rispetto ai settori pastorali, situazioni difformi» (Relazione dei Consigli pastorali). Tale costruzione sarà possibile se, valorizzando quanto di positivo caratterizza ognuna di esse, vi sarà da parte di tutti - presbiteri, diacono, religiose e fedeli laici - un deciso impegno nell'abbracciare la scelta della Collaborazione Pastorale, scelta che, come è noto, va progressivamente attuandosi nell'intera diocesi. Certo, si tratta di una mèta impegnativa, ma confido molto nell'intelligente dinamismo con cui avete iniziato il vostro ministero sacerdotale nelle tre parrocchie; e considero importante la convinzione espressa dai vostri collaboratori nella citata relazione: «È sicuramente positiva la proposta della Collaborazione Pastorale tra le tre parrocchie, che chiede di abbandonare la mentalità campanilistica e del "si è sempre fatto così"».

 

  1. Voglio ricordare che alla base del progetto delle Collaborazioni Pastorali non vi è solo una preoccupazione di tipo organizzativo; il loro obiettivo essenziale, infatti, è quello di trovare vie nuove perché il Vangelo continui ad essere annunciato a tutti e a tutti sia data l'opportunità di incontrare il Signore Gesù. Papa Francesco, trattando di una "trasformazione missionaria della Chiesa", scrive: «Spero che tutte le comunità facciano in modo di porre in atto i mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno» (Evangelii gaudium 25).
    Tale conversione ha bisogno non solo di profonde convinzioni, ma anche di strumenti che la rendano effettiva. La Collaborazione Pastorale intende essere uno di questi strumenti. La stessa preparazione alla Visita pastorale, nella quale operatori pastorali delle vostre tre comunità si sono incontrati per la stesura delle relazioni previste, ha forse fatto percepire loro quanto sia opportuno e fecondo il mettersi insieme tra parrocchie vicine.
  1. A favore della collaborazione fra le vostre comunità gioca certamente il fatto che esse appartengono tutte allo stesso Comune. Anche la vita comune tra Voi sacerdoti può favorire non poco una scelta che sempre più coinvolgerà le parrocchie a voi affidate.
    È possibile che non manchi anche qualche ostacolo da superare. Di fronte ad essi saranno necessari pazienza e, insieme, determinazione. L'esperienza delle Collaborazioni Pastorali già istituite conferma che tale progetto diocesano può dare nuova vivacità alle comunità parrocchiali, le sollecita spesso a concentrarsi su ciò che è essenziale, spinge a mettere maggiormente a tema l'evangelizzazione, favorisce l'attivarsi di nuove risorse.
    Nel vostro caso suggerisco, quale primo passo da compiere, l'istituzione dei Consigli pastorali in ogni singola parrocchia, facendone luoghi di riflessione, di confronto e di scelte, e avviando presto una collaborazione tra loro. Auspico che proprio i Consigli pastorali siano i primi a far proprio l'appello di Evangelii gaudium 33: «Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità».
    Invito anche a promuovere incontri tra operatori dello stesso settore (catechesi, Caritas, pastorale giovanile, ecc.): l'avvio concreto di una Collaborazione parte, in genere, da conoscenza e ascolto reciproci e da qualche iniziativa condivisa.
    Sarà opportuno, infine, mettere tutte e tre le comunità a conoscenza di questo percorso da intraprendere. Il Vicario episcopale per la pastorale è a disposizione per aiutare Voi e i vostri collaboratori in questo cammino.
  1. Passando ora all'ambito della catechesi, risulta esservi una significativa partecipazione ad essa di fanciulli e ragazzi, vero dono che il Signore affida alle vostre comunità e al prezioso e generoso servizio delle catechiste. Desidero per questo ringraziarle, consapevole del fatto che in molti casi è grazie a loro se i più piccoli hanno l'opportunità di accostarsi ai contenuti della fede e di incontrare la loro comunità parrocchiale. Non sono pochi, infatti, i genitori che delegano in toto l'educazione della fede dei figli alla parrocchia, mostrandosi non in grado di offrire una adeguata testimonianza cristiana. La Relazione sulla catechesi segnala, del resto, che «la scarsa partecipazione dei ragazzi alla Messa, la frequenza saltuaria di alcuni al catechismo, la questione del dopo cresima sono i segnali del poco interesse per la catechesi da parte dei genitori, e dunque anche per il tema della fede».
    Invito comunque a continuare nell'impegno di promuovere incontri specifici di formazione cristiana per i genitori, anche coinvolgendoli direttamente - come già avviene - negli incontri di catechesi dei figli, come pure offrendo loro proposte di riflessione. L'esperienza ci mostra che spesso tali "strumenti" diventano per più di qualche genitore occasione per approfondire, e talora riscoprire, la fede.
    Raccomando infine alle catechiste di aver cura della loro formazione, tenendo in considerazione le proposte dell'Ufficio catechistico diocesano e i corsi vicariali per catechisti, senza dimenticare che i sacramenti, l'ascolto della Parola e la preghiera sono il nutrimento indispensabile della catechista, chiamata ad annunciare e testimoniare un Gesù personalmente incontrato. Alcuni appuntamenti di formazione, di confronto e di approfondimento tra catechiste potrebbero essere programmati nella Collaborazione; da essi potranno venire pure itinerari catechistici condivisi.
  1. Grazie alla Relazione sulla carità ho potuto conoscere una lodevole presenza di volontari impegnati in questo ambito; ho anche apprezzato l'importante realtà dell'associazione "Granello di senapa" di Ponzano. Mentre ringrazio vivamente tutte queste persone per la generosità con cui si dedicano a chi chiede aiuto, sollecito un loro maggior collegamento con le comunità cristiane attraverso la presenza di un loro referente nei Consigli pastorali. Ciò può contribuire a sensibilizzare ogni singola parrocchia sul fronte della carità, poiché l'attenzione ai poveri e a quanti si trovano nel bisogno è dimensione essenziale di ogni comunità cristiana e impegno irrinunciabile per chi si professa discepolo del Signore Gesti.
    Per questo invito anche a valutare l'opportunità di dar vita ad un gruppo Caritas in tutte e tre le parrocchie. Si veda poi, come avviene in altre Collaborazioni, di attuare un coordinamento tra i gruppi Caritas, per favorire così una comune formazione degli operatori, soprattutto in relazione alle motivazioni evangeliche che li devono animare, e per promuovere iniziative condivise di aiuto e di sensibilizzazione verso i poveri. Importante sarà pure tener sempre aperto il dialogo con l'Amministrazione comunale.
    In tutto ciò può essere di aiuto il collegamento con la Caritas diocesana, partecipando alle iniziative da essa promosse e valorizzando il suo aiuto mediante un periodico confronto sui passi compiuti o da compiere.
    Vorrei infine raccomandare che in qualche servizio di carità, anche temporaneo, si continui, come già in parte avviene, a coinvolgere i giovani dei gruppi parrocchiali e associativi: l'educazione della loro fede ha necessità di passare attraverso l'esperienza del dono di sé e dell'incontro con chi soffre.
  1. Per quanto riguarda la pastorale giovanile, oltre alla puntuale relazione preparata in occasione della mia Visita, ho apprezzato l'attenzione data a questo settore, e ringrazio di cuore quanti vi operano in prima persona. Educare adolescenti e giovani è impegno non privo di fatiche, in particolare per quanto riguarda l'educazione alla fede, verso la quale non sempre i giovani manifestano interesse. Ritengo però che, se è vero che «il valore principale che si sta perdendo tra i ragazzi è quello della fede, del capire cosa c'entri Dio nella loro vita, del senso che abbia partecipare alla Messa» (Relazione di Pastorale Giovanile), è pur vero che chi opera in questo campo viene stimolato ad una testimonianza sincera e credibile, ed è chiamato ad avere un cuore largo per far loro posto. Essi, infatti, vanno sempre accolti con tanta simpatia e comprensione, e con la capacità di far leva sulla loro propensione «a far qualcosa di concreto e di visibile nella parrocchia, sulla disponibilità nell'offrire parte del proprio tempo per attività di volontariato, sulla responsabilità e fedeltà negli incarichi loro affidati».
    Sono lieto della presenza dei due gruppi Scout FSE, per i quali invito a valutare l'opportunità di giungere, anche in vista della futura Collaborazione, alla formazione di un unico gruppo. Auspico, nel contempo, che si consideri la possibilità di far ripartire l'Azione Cattolica. Le associazioni, infatti, offrono proposte ed esperienze adeguate alla crescita umana e cristiana dei giovani, assicurano continuità formativa e riferimenti più ampi rispetto a quelli soltanto parrocchiali.
    Invito poi ad avere una particolare cura della formazione degli educatori e dei capi Scout, in particolare della loro crescita spirituale, dovendo il vero educatore essere prima di tutto un testimone. In tutto ciò può risultare particolarmente proficuo operare a livello di Collaborazione Pastorale, anche per dar vita a progetti e proposte condivisi a favore degli adolescenti e dei giovani delle vostre comunità.
    Chiedo, infine, di avere attenzione per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, anche con il "coraggio" di rivolgere inviti espliciti. Si tratta di un dovere importante: ne va della vitalità delle comunità cristiane. Vi esorto anche a far pregare perché questo dono, che Dio non cessa di offrire alla sua Chiesa, possa trovare tra i giovani delle vostre parrocchie risposte generose.
  2. Pur non avendo presentato per la mia Visita una apposita relazione sulla Pastorale familiare e degli adulti, ritengo opportuno evidenziare quanto scritto in quella dei Consigli pastorali: «Per rispondere alla necessità di una nuova evangelizzazione riteniamo sia necessario partire innanzitutto da una formazione costante delle famiglie e degli adulti in genere, perché sono motore e fulcro delle nostre comunità». Condivido totalmente tale affermazione, ricordando come l'impegno sul quale la nostra diocesi da tempo si sta impegnando sia proprio quello di camminare verso "una Chiesa adulta fatta di cristiani adulti".
    Certamente gli incontri per i genitori del catechismo e il coinvolgimento delle famiglie nelle iniziative attuate dalle tre scuole per l'infanzia parrocchiali possono essere un primo passo in questa direzione. Un altro potrebbe essere quello di individuare qualche coppia di sposi disponibile a collaborare come catechisti battesimali, preparandosi grazie all'apposito Corso diocesano. In molte parrocchie proprio questo servizio è risultato efficace per avvicinare genitori giovani e far loro percepire una comunità cristiana dalle porte aperte.
    Sarà pure importante, coinvolgendo in questo anche alcuni laici più sensibili, confrontarsi come Collaborazione Pastorale su quali possano essere gli obiettivi e le conseguenti iniziative da mettere in atto a livello di pastorale familiare e per la formazione di fede degli adulti. Questo in considerazione anche del fatto che la trasmissione della fede alle nuove generazioni può farsi sempre più difficile in assenza di cristiani "adulti" e di genitori credenti. Suggerisco per questo un possibile confronto con l'Ufficio diocesano di Pastorale familiare e con il settore adulti di Azione Cattolica.
    Vi invito caldamente a portare questa mia lettera a conoscenza delle vostre comunità parrocchiali nella maniera che riterrete più opportuna. Le indicazioni in essa presenti potranno essere valorizzate anche per continuare il dialogo e il confronto tra gli operatori già avviato in preparazione della Visita pastorale, individuando eventuali priorità su cui procedere assieme.
    Esprimendo ancora una volta il mio vivissimo grazie, unitamente a quello del Vicario per coordinamento della Pastorale, vi saluto e con grande gioia e sincero affetto invoco su di Voi la benedizione del Signore. Amo pensare che anche questa mia Visita contribuirà a farvi crescere nella sequela di Gesù, nell'impegno apostolico e nella comunione fraterna, e anche nel cammino verso la Collaborazione Pastorale.

Maria, Madre del Signore, vi accompagni.

In profonda comunione di preghiera.

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