La situazione
In tutte e tre le parrocchie sono presenti dei gruppi giovanili, pur con notevoli differenze di risorse, presenze e opportunità.
A Paderno, da due anni, dopo un periodo in cui esistevano alcuni gruppi di AC venuti meno per mancanza di animatori, alcune catechiste e alcuni giovani hanno riavviato un percorso per le superiori che ad oggi riguarda 10 adolescenti di 1.a superiore.
A Merlengo, un gruppo di 15 animatori si ritrova settimanalmente per momenti di preghiera e per organizzare attività per la parrocchia e per i giovani delle superiori (in tutto circa una cinquantina), suddivisi in quattro gruppi dalla 1.a alla 5.a superiore. Gli argomenti trattati nei gruppi sono le relazioni con sé stessi e gli altri e l’amicizia nei primi anni; si passa poi a temi come la famiglia e la solidarietà per arrivare a temi quali i sogni, le scelte di vita e l’affettività, cercando sempre di sottolineare la presenza di Dio in tutto ciò.
A Ponzano esiste un unico gruppo delle superiori, composto da 3 ragazzi che si incontrano settimanalmente. Stanno affrontando il tema del creato attraverso l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.
Gli adolescenti partecipano più alle iniziative parrocchiali che a quelle diocesane, mostrando una certa diffidenza nell’uscire dall’ambiente che conoscono. I giovani invece tendono a scegliere in autonomia le attività proposte dall’AC o dal vicariato come il “lifebook”, o le veglie diocesane, o percorsi offerti da altri movimenti.
In tutte e tre le parrocchie i giovani dei gruppi collaborano come volontari nelle sagre, nell’aiuto per i laboratori di Natale per bambini, nell’animazione delle attività dell’oratorio e dei GREST.
Discorso a parte merita il gruppo Scout FSE maschile e femminile composto da circa 100 e 110 censiti; raccoglie bambini, ragazzi e giovani del comune e capi provenienti da parrocchie della collaborazione ma anche del vicinato (Postioma, Selva del Montello…); opera al momento tra le parrocchie di Ponzano e Paderno e da qualche mese ha anche due assistenti.
Aspetti positivi
La formazione cristiana degli adolescenti avviene principalmente attraverso la partecipazione ai gruppi parrocchiali e le attività a loro proposte, come la preparazione di veglie per la comunità (Natale e Pasqua), la visita agli anziani in paese portando l’ulivo, il servizio nella Festa della Solidarietà del Comune, la preparazione partecipata di eventi liturigici e di volontariato o servizio.
In tutto ciò emerge positivamente la propensione dei giovani a fare qualcosa di concreto e di visibile nella parrocchia, la disponibilità nell’offrire parte del proprio tempo per attività di volontariato, la volontà di interagire con le persone adulte, la responsabilità e la fedeltà negli incarichi loro affidati, il coraggio di buttarsi in nuove esperienze.
Per coinvolgerli maggiormente viene loro chiesto, ad inizio anno, quali temi desiderino trattare. Si cerca pure di farli incontrare con alcuni testimoni significativi di vita cristiana e di coinvolgerli nella preparazione delle veglie parrocchiali. Vengono inoltre proposte loro, durante l’anno, uscite di alcuni giorni ed esperienze estive di vario genere (al SERMIG di Torino, la Festa dei giovani a Jesolo, campi con il Gruppone Missionario, Corsi ad Assisi, ecc), nelle quali possano confrontarsi con altri coetanei.
Quello che si nota è che i giovani hanno sete di qualcosa di diverso da quello che normalmente li circonda e sono molto interessati ai temi della relazione con gli altri, con i genitori e l’altro sesso. Sono pure molto rispettosi della diversità e appaiono preoccupati per il futuro e il lavoro, tanto che spesso l’impegno per lo studio diventa preponderante rispetto ad ogni altra attività. Lo scoutismo infine si colloca come riferimento per tante attività e raccoglie ad oggi la maggior parte dei ragazzi e giovani attivi nella collaborazione, oltre ad avere un buon riscontro di rapporti tra le famiglie coinvolte.
Aspetti problematici
Le maggiori difficoltà che si riscontrano nel coinvolgere gli adolescenti e i giovani sulle proposte parrocchiali sono dovute alla quantità di impegni che hanno nella loro vita, alla scarsa attenzione delle famiglie nel valorizzare l’esperienza di gruppo non considerandole valide per la formazione dei figli. In generale nei giovani c’è una certa indifferenza verso quello che fanno perché spesso si trovano già preparata la strada da percorrere e non si preoccupano di immaginarsi un progetto di vita aldilà dello studio. Mostrano poi una certa incapacità nella gestione del tempo.
Anche per chi aderisce ai gruppi si ripresentano le stesse criticità, alle quali si somma a volte una leggera tendenza a contendersi i ragazzi tra le varie associazioni.
C’è poi il problema del ricambio degli animatori, perché tra i giovani emerge una certa insicurezza nel sentirsi all’altezza di questo servizio e nell’assumersi un impegno fisso. Questo genera un po’ di malessere tra gli animatori che si sentono sempre più caricati e senza nuovi aiuti e amareggiati nel non riuscire a dare un seguito ai giovani dopo la 5.a superiore.
Il valore principale che si sta perdendo tra i ragazzi è quello della fede, del capire cosa centri Dio nella loro vita, del senso che abbia partecipare alla Messa.
Riguardo al mondo scout appare laboriosa la partecipazione multipla tra le diverse parrocchie e la differente provenienza di alcuni capi; non è ovviamente esente nemmeno dalle comuni difficoltà nel proporre percorsi di educazione scout e cristiana in un contesto complesso e ricco come il nostro.
Prospettive
Nel futuro della Pastorale giovanile c’è molta strada da fare per trovare nuovi percorsi di formazione cristiana. E’ indispensabile un’azione comune tra le tre parrocchie e favorire la partecipazione a proposte esterne che stimolino i ragazzi e li aiutino a sentirsi parte di una Chiesa più grande.
Fondamentale sarà tentare vie di annuncio per far risuonare la Parola di Dio nella loro vita concreta. Ciò prima di tutto con gli animatori, perché loro per primi hanno bisogno di incontrare Gesù per poterlo poi comunicare e testimoniare.
I due gruppi scout si vanno interrogando sulla possibilità di fondersi in un gruppo FSE della nuova collaborazione, visto la maggior disposbibilità di risorse umane, pastorali e logistiche.
Domande
Ci racconti tre aggettivi per rendere desiderabile Dio ai giovani.