Vedere la canonica del proprio paese con le imposte chiuse, è un’esperienza molto triste che la maggioranza delle parrocchie della nostra Diocesi sta vivendo ormai da parecchi anni. Purtroppo è arrivato anche il nostro turno.
Sarebbe stato desiderio di noi parroci poter abitare in tutti e tre i paesi, ma non essendo questo ovviamente possibile, nostro malgrado, siamo stati costretti a fare una scelta difficile, ma necessaria, coscienti che due dei tre paesi avrebbero vissuto la cosa con non poca amarezza.
A seguito una lunga e accurata ricerca, dopo aver ponderato a lungo i vantaggi e gli svantaggi legati alla scelta della canonica in cui abitare, in accordo con i nostri superiori, noi parroci abbiamo deciso di porre il nostro domicilio presso la casa canonica di Ponzano, dopo aver eseguito alcuni interventi di straordinaria manutenzione dello stabile interessato.
Desideriamo di seguito illustrarvi in dettaglio le motivazioni del nostro orientamento :
Motivi che ci hanno portato a non scegliere LA CANONICA DI PADERNO :
La parte destinata finora ad abitazione del parroco è insufficiente per accogliere tre preti che vivano assieme, poiché questa richiederebbe degli spazi comuni che non ci sono e dal momento che viviamo volentieri assieme, ma non siamo né giovanissimi e tantomeno sposati tra di noi, abbiamo anche bisogno di altri spazi che garantiscano una certa “privacy” .
Occupare altre parti della canonica risulta impossibile, poiché circa i due terzi di essa sono usati per le attività degli Scouts e del Palio. Trasferire questi nelle strutture dell’Oratorio non è possibile, poiché qui gli ambienti che ad oggi sono a norma di sicurezza (obbligo serissimo di legge) non sono sufficienti e non lo saranno nemmeno nel momento in cui saremo costretti a fare interventi di adeguamento per ottemperare agli obblighi di legge e rendere fruibili i sotterranei del Palazzetto e della Scuola dell’Infanzia, attualmente usati per gli incontri di preghiera di alcuni gruppi e chiese non cattolici, per il catechismo e la celebrazione della s. messa nel periodo invernale, poiché gli spazi che forse (non è sicuro che riceveremo il parere favorevole delle autorità competenti) sarà possibile ottenere, saranno sufficienti per svolgere le attività del catechismo, per celebrare la s. messa e poco più.
CANONICA DI MERLENGO
Questa canonica, solo apparentemente più grande di quella di Ponzano (in realtà è più piccola), ad uno sguardo d’insieme appare bella e sita in un ambiente urbano gradevole. Ha inoltre il vantaggio di trovarsi più vicina alla sede comunale. Accanto a questi aspetti positivi, presenta però notevoli punti deboli : al piano superiore, due su tre dei bagni dovrebbero essere costruiti senza finestra, perciò privi di luce naturale e di areazione diretta. Mancherebbe la cappellina per la preghiera. Mancano inoltre il garage, perché occupato da attrezzature della sagra e che non sono stoccabili altrove (durante la sagra anche uno studio del piano terra deve essere occupato per deposito alimentari) . Non c’ è spazio per fare una lavanderia, come pure, non c’è spazio per fare una stanza per uso ripostiglio-magazzino, tutti elementi non di poco conto per una abitazione che deve accogliere tre sacerdoti.
Questa canonica, non venendo utilizzata come abitazione per i preti, potrebbe invece essere usata, senza dover fare grandi modifiche, per creare stanze adeguate per le attività parrocchiali per i bambini e i giovani, dal momento che quelle attualmente in uso sono prive di qualsiasi requisito di sicurezza, prive di servizi igienici e piccolissime. (E’ veramente urgente provvedere).
Servirebbe costruire un oratorio nuovo, ma sarebbe un’impegno economico improponibile per le possibilità di Merlengo (la cifra necessaria si aggirerebbe tra 1 milione e mezzo / due milioni di Euro).
Va ricordato pure che il salone centrale al piano terra della canonica, nel periodo invernale viene attualmente usato per la celebrazione della s. messa feriale, poiché riscaldare la chiesa è molto costoso e veramente poco efficace, c’è infatti un impianto ad irraggiamento dall’alto, se usasssimo la canonica come abitazione dei parroci, questo trasferimento della celebrazione in canonica non sarebbe più possibile.
CANONICA DI PONZANO
Questa canonica, appare allo sguardo meno gradevole rispetto a quella di Merlengo, ma è sita in un posto tranquillo, più vicina alla posta, alla banca e alla farmacia. Presenta il vantaggio di avere una lavanderia, un garage, una cappellina, una stanza da lavoro e un magazzino che in quelle di Merlengo e di Ponzano non ci possono essere.
Questa struttura inoltre, se non viene usata come canonica, sarebbe difficilmente utilizzabile per le attività parrocchiali, poiché servirebbero ambienti più ampi rispetto a quelli in essa contenuti e potrebbero essere ottenute solamente 3 stanze-aula nella parte risalente al 1800 tramite l’abbattimento di pareti portanti e l’inserimento di travature e colonne in acciaio. La parte di canonica del 1500, restaurata recentemente, sarebbe inutilizzata, poiché gli ambienti qui sono in ogni caso troppo piccoli per ottenere stanze-aula e sono praticamente immodificabili. Sarebbe tanto denaro usato per il restauro già fatto che viene gettato alle ortiche!
Risulta evidente a questo punto, che per Merlengo è sicuramente vantaggioso usare la canonica come ambiente oratoriale e che i vantaggi offerti dalla ristrutturazione della canonica di Ponzano sono più di uno e in particolare lo è la spesa di gran lunga più contenuta rispetto a quella che sarebbe servita per le altre due canoniche : per Paderno non c’è preventivo, perché si è visto che non c’è spazio sufficiente e comunque i lavori da fare sarebbero stati troppi con una spesa non paragonabile a quella che necessiterebbe nelle altre due canoniche.
A Ponzano si è capito che ci sarà circa un terzo di spesa in meno da sostenere rispetto a quella di Merlengo : 46.500,00 Euro, contro i 68. 800,00 (IVA esclusa).
Sembra evidente, che dovendo per forza fare una scelta, vari e importanti motivi ci hanno portato a scegliere la casa canonica di Ponzano.
Pur coscienti di creare in questo modo una certa tristezza ai parrocchiani di Merlengo e Paderno, sappiamo anche che, come insegna l’autentica e sana tradizione cristiana, “se il Signore permette che ci sia tolto da una parte, in altri modi saprà ridonare cento volte tanto quanto ci è stato tolto”.
I vostri Parroci